Il miglior allenamento

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Alla pari di quanto accade per il discorso alimentare, dove non può esistere la “migliore dieta”, anche per quanto concerne l’attività motoria, non esiste il “miglior allenamento”: anche in questo caso vale la legge biologica che prevede la vita di ogni organismo con caratteristiche genetiche sempre diversissime, per abitudini e stile di vita, età, sesso, struttura fisica, struttura caratteriale e biologica.

A questa premessa si aggiunge in primo luogo l’importanza fondamentale legata al divertimento, al piacere cioè di praticare un tipo di attività piuttosto che un’altra, e in secondo luogo la componente legata al riuscire in una determinata pratica, esempio: chiunque privo della benché minima coordinazione o di un minimo di senso ritmico opterà per una tranquilla sala pesi e viceversa.

Sta di fatto che quando si sente pubblicizzare uno specifico tipo di training, guarda caso quello è sempre il migliore: Pilates, Cross Fit, AcquaGym, Spinning, Body Building, CardioFitness, Callistenic, Zumba, Aerobica, Funzionale, Step, Arti Marziali e chi più ne ha più ne metta. Secondo i diffusori delle singole discipline, ognuna sarebbe in grado di soddisfare tutti i vari bisogni e se vale la regola fondamentale che impone a qualsiasi organismo l’obbligatorietà di muoversi, tutte possono ritenersi valide e utili. E si sottolinea utili, non ideali.

Se una persona soffre di pressione bassa non potrà prediligere attività con prevalente impegno cardio-vascolare: questo impegno infatti, se portato avanti con costanza ridurrebbe ancora la pressione di quell’organismo. Viceversa, il soggetto con pressione alta se allena prevalentemente il proprio sistema muscolare non agevolerà di sicuro la propria condizione ipertesa.

Allo stesso modo, colui che presenta importanti problemi alla colonna dovrà pensarci più volte prima di affrontare allenamenti di Cross Fit, oppure di alzate di potenza, proprio perché questo genere di attività prevede intense sollecitazioni del sistema scheletrico, coinvolgendo in primis la nostra schiena. A scanso di equivoci, non significa che queste discipline debbano necessariamente rovinare la spina dorsale, ma sicuramente non rappresenteranno gli allenamenti ideali in presenza di patologie specifiche, soprattutto superati i 50-55 anni.

La componente divertimento-distrazione risulta sostanziale nella scelta dell’attività motoria visto che il beneficio sul tono dell’umore è componente decisiva: diventa allora difficile che sedute infinite di ginnastica posturale, attività con caratteristiche terapeutiche, possa rappresentare un vero e proprio svago. Riuscire a trovare il punto di equilibrio tra utilità, efficacia e divertimento diventa allora molto difficile a meno che non si riesca ad aggiungere qualcosa di meno serioso.
Se invece lo stato di salute è da considerarsi ottimale, se cioè la persona non è affetta da alcuna particolare patologia allora il discorso cambia.

In questo caso, il primo suggerimento che viene spontaneo fare è quello di non fossilizzarsi sempre su un’unica attività, ma cercare di sollecitare il proprio corpo in più modi così da non accantonare l’utilizzo di nessun apparato e esercitare tutte le potenzialità: quelle cardiovascolari, muscolari, coordinative, senza mai trascurare la flessibilità.

È giusto sostenere che se il desiderio è legittimamente quello di concentrarsi sul proprio aspetto estetico, si può tranquillamente affermare che i migliori risultati si verranno a realizzare con l’allenamento misto: cardio e muscolare. Se poi invece l’obbiettivo estetico coincide con la voglia di voler raggiungere anche la migliore performance funzionale generale, il discorso si fa ancora più interessante. In questo caso tre allenamenti settimanali potranno essere organizzati in questo modo:
una seduta di intenso Pilates Funzionale o simile, un training muscolare caratterizzato da sforzi elevati, una corsa all’aperto di circa un’ora ad andatura medio-blanda oppure una classe coreografata anche danzante, o ancora, per chi avesse un buon rapporto con l’acqua con un’oretta di nuoto.

Per infiocchettare la preparazione non ci sarebbe poi modo migliore che aggiungere una quarta seduta di yoga per i suoi importantissimi effetti.

Avere una guida che ti indichi la migliore organizzazione multidisciplinare del tuo universo motorio è cosa abbastanza difficile, perché giustamente o ingiustamente la tendenza è quella di tirare avanti la propria carretta indirizzandovi su ciò che più conviene.

E qui subentra un altro discorso: incontrare un coach a 360° che ti organizzi nel giusto modo il tuo benessere estetico-psicologico-funzionale è veramente una questione di fortuna!

Ma tranquilli, si possono ottenere lo stesso buoni risultati.


Alfredo Stecchi
Dottore di Ricerca in Scienza dello Sport
Nutritional Sport Consultant (Miur-Cnm)
Dottore in Scienze Motorie



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